Il mio tentativo per il 2025 è, quando incontro un imprevisto, considerarlo un'opportunità. Può essere semplicemente l'opportunità di vedere e osservare un altro mio modo di reagire alle cose oppure, di fronte all'ennesimo trasloco, pensare che è un ottima opportunità per liberarmi di tante cose (quindi pensieri parole opere e omissioni) che continuo a portarmi indietro inutilmente.
alla fine finiamo per essere la storia che ci raccontiamo, per cui trovare le parole giuste, rimetterle in riga, e magari riformularle non può che fare del bene. in tutti i sensi.
ma ammettere che ci sono forze più grandi a cui dobbiamo affidarci è difficile quanto sacrosanto. il mio polso sinistro mi ricorda ogni giorno IT IS WHAT IT IS, inciso con la mia calligrafia sulla pelle. imparare ad accettare le cose è il primo passo per cambiarle.
Sono molto d'accordo con quello che dici: difficile ma doveroso ammettere che ci sono forze più grandi che intervengono nel nostro cammino.
Ci riporta con i piedi per terra, ricordandoci che "volere non è sempre potere".
Allo stesso tempo, non è un atto di de-responsabilizzazione, perché possiamo sempre scegliere le parole da usare e le azioni da compiere nel tempo e nelle situazioni che ci sono dati a disposizione.
Terzo Atto, Amleto: "Ah, la terra è troppo bella, perché uno possa rendersene conto. C’è nessuno... nessun essere umano... che sappia quello che sta vivendo mentre lo vive?Nessuno?" Decontaminare, ripulire, recuperare: parole, linguaggio, naturalità espressiva. Allora si torna bambini e per me si lascia andare
Le mie uniche notifiche sul telefono, sono quelle di Substack. 7:03, sto scattando una foto a 2000 mt di altezza. Sono in discesa dopo aver visto l’alba. Mentre scatto, mi arriva la notifica. Decido di sedermi, leggendo tra il primo canto degli uccellini! Ho pianto. Hai parlato alle parti più profonde di me.
Mi sento solo da molto tempo. Poi alzo la testa, guardo la bellezza regalatami, e vedo un uccellino scendere in picchiata.
Il mio tentativo per il 2025 è, quando incontro un imprevisto, considerarlo un'opportunità. Può essere semplicemente l'opportunità di vedere e osservare un altro mio modo di reagire alle cose oppure, di fronte all'ennesimo trasloco, pensare che è un ottima opportunità per liberarmi di tante cose (quindi pensieri parole opere e omissioni) che continuo a portarmi indietro inutilmente.
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alla fine finiamo per essere la storia che ci raccontiamo, per cui trovare le parole giuste, rimetterle in riga, e magari riformularle non può che fare del bene. in tutti i sensi.
ma ammettere che ci sono forze più grandi a cui dobbiamo affidarci è difficile quanto sacrosanto. il mio polso sinistro mi ricorda ogni giorno IT IS WHAT IT IS, inciso con la mia calligrafia sulla pelle. imparare ad accettare le cose è il primo passo per cambiarle.
Sono molto d'accordo con quello che dici: difficile ma doveroso ammettere che ci sono forze più grandi che intervengono nel nostro cammino.
Ci riporta con i piedi per terra, ricordandoci che "volere non è sempre potere".
Allo stesso tempo, non è un atto di de-responsabilizzazione, perché possiamo sempre scegliere le parole da usare e le azioni da compiere nel tempo e nelle situazioni che ci sono dati a disposizione.
Grazie per il tuo commento Vicky 🙂
Terzo Atto, Amleto: "Ah, la terra è troppo bella, perché uno possa rendersene conto. C’è nessuno... nessun essere umano... che sappia quello che sta vivendo mentre lo vive?Nessuno?" Decontaminare, ripulire, recuperare: parole, linguaggio, naturalità espressiva. Allora si torna bambini e per me si lascia andare
Sicuramente il lasciar andare passa per l'eliminazione del superfluo. In diversi settori, alcuni più semplici, altri meno.
Bellissima la citazione da Amleto 🙂
Grazie Andrea
Sempre grazie per le tue parole
Grazie a te Roberta per trovare il tempo di leggerle 🙂
Le mie uniche notifiche sul telefono, sono quelle di Substack. 7:03, sto scattando una foto a 2000 mt di altezza. Sono in discesa dopo aver visto l’alba. Mentre scatto, mi arriva la notifica. Decido di sedermi, leggendo tra il primo canto degli uccellini! Ho pianto. Hai parlato alle parti più profonde di me.
Mi sento solo da molto tempo. Poi alzo la testa, guardo la bellezza regalatami, e vedo un uccellino scendere in picchiata.
Non siamo mai soli.
Grazie per questa condivisione meravigliosa
❤️❤️❤️ no, non sei solo. Non lo siamo.
Grazie a te per aver condiviso con me il tuo momento di pace 🙂